Dettagli Viaggio/TourQuesto viaggio prevede le seguenti partenze di gruppo: PARTENZE DI GRUPPO CON ACCOMPAGNATORE DALL’ITALIA Partenze individuali a date libere Durata 13 giorniUn Viaggio per scoprire il grande affresco culturale ed etnografico, ricco di suggestioni storiche, artistiche ed umane, del Gujarat, stato costiero del Nord-Ovest dell’India, uno dei più ricchi sia dal punto di vista economico che da quello culturale. Accanto alle città che conoscono un vero e proprio boom industriale, la campagna è rimasta interamente agricola; nelle piccole cittadine e nei villaggi tribali, uomini e donne indossano ancora i costumi tradizionali e splendidi gioielli, vi prosperano le arti e l’artigianato le cui tecniche si sono trasmesse per generazioni: gli squisiti lavori di ricamo, la tessitura e l’intarsio dei tessuti, lo smalto sull’argento. Ci immergeremo poi nella spiritualità più profonda a Palitana, dove potremo ammirare i riti dei fedeli fra più di 800 templi, e tra le suggestioni del Parco archeologico di Pavagadh. GLI ALBERGHI MEZZI DI TRASPORTO: Auto, minibus o pullman privati a seconda del numero di partecipanti, con aria condizionata. DA SAPERE: Le sistemazioni alberghiere assicurano un buon comfort. Ricordiamo che i momenti di preghiera, i luoghi di culto e quelli considerati sacri dalle popolazioni locali vanno rispettati e che non è permesso fotografare all’interno dei templi di Palitana e nelle zone limitrofe. Molti i pasti vegetariani che, occorre ricordare, in India sono sempre molto gustosi e gradevoli, ma possono non incontrare il gusto dei palati occidentali. Nei templi di qualsiasi confessione si entra senza scarpe ma con le calze (in alcuni casi anche senza calze) ma nei templi jainisti, oltre che le scarpe non possono entrare oggetti in pelle di nessun tipo, comprese cinture, decorazioni su borse/zaini, cinturini di orologi e quant’altro. Quasi dappertutto si paga una tassa per filmare/fotografare ma in alcuni templi jainisti le macchine fotografiche e cineprese non sono ammesse. QUANDO PARTIRE: Il periodo più adatto per un viaggio nel Gujarat va da ottobre a marzo (stagione secca), periodo in cui le giornate sono soleggiate e il caldo è moderato. Per approfondimenti sul clima nei vari periodi dell’anno, fare riferimento alla pagina “L’India e il suo clima”. In questo viaggio IL PATRIMONIO UNESCO |
INDIA – GUJARAT: ARTE, NATURA E TRIBÙ
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La diversità culturale del Gujarat lo rende uno degli stati più interessanti dell’India. Qui troviamo resti risalenti alla civiltà dell’Indo, all’imperatore buddista Ashoka e alle invasioni Moghul, ma anche variegate ricchezze architettoniche e popolazioni tribali come i Bhil e i Rabari che vivono ancora una vita nomade e che, nei loro mercati settimanali, sfoggiano splendidi costumi e gioielli. Il paesaggio è arido e piatto ma costellato di colline, molte delle quali ospitano templi sulle loro sommità. Sebbene molte delle sue città siano oggi città industriali in forte espansione, la campagna è interamente rustica. Sia gli uomini che le donne indossano costumi tradizionali: completo tutto bianco composto da turbante, pantaloni jodhpur e camicia a pieghe per gli uomini, camicette ricamate che lasciano la schiena nuda, chiamate choli, per le donne. Nelle piccole cittadine e nei villaggi prosperano le arti e l’artigianato le cui tecniche si sono trasmesse per generazioni: gli squisiti lavori di ricamo, la tessitura e l’intarsio dei tessuti, lo smalto sull’argento. A Palitana, dove potremo ammirare i riti dei fedeli fra più di 800 templi, non si può non restare coinvolti dalla spiritualità profonda che vi si respira. Questo itinerario fuori dai sentieri battuti offre un grande affresco culturale ed etnografico, ricco di suggestioni storiche, artistiche ed umane.
India in festa: la vivacità culturale e la ricchezza dello stato del Gujarat possono essere catturate attraverso i numerosi festival: luci, colori e rumori fanno parte di specifiche tradizioni sia religiose che tribali. O anche popolari come lo scenografico festival degli aquiloni che, ogni anno nel giorno di Makar Sankranti (intorno al 14 gennaio), si sfidano nel cielo di Ahmedabad. Kawant è una spettacolare festa tribale che si celebra alla vigilia di Holi nella regione di Chhota Udepur per festeggiare il raccolto: i Bhil, i Rathwa e altri gruppi tribali, con coloratissimi costumi e i volti dipinti, sfilano ballando e suonando per le vie dei villaggi e nelle campagne. La festa, collegata a Holi, è celebrata con grande spargimento di colori – in polvere e in liquido – e con danze e canti. Il Vautha Mela è invece una grande fiera del bestiame, in un certo senso simile a quella di Pushkar, ma non turistica, in cui si comprano e vendono soprattutto asini che vengono dipinti in tonalità vivaci il che aggiunge una macchia di colore al paesaggio. Per la fiera affluiscono a Vautha, un sonnolento villaggio non lontano da Ahmedabad, i nomadi Vanjara. Navatri, il cui nome significa “nove notti” è invece una festa religiosa: per nove giorni si esegue una Puja a una delle nove forme della dea; ma contemporaneamente si celebra la fertilità del suolo che viene venerato e irrigato per I nove giorni della festa.
1° GIORNO
ITALIA – AHMEDABAD
Partenza con volo di linea per Ahmedabad con arrivo il giorno successivo.
2° GIORNO
AHMEDABAD
Arrivo ad Ahmedabad di primo mattino, trasferimento e sistemazione in hotel, dove si potrà immediatamente disporre della propria camera per un po’ di riposo. La città è stata fondata nel XV secolo dal sultano Ahmed Shah, sul fiume Sabarmati, come capitale del sultanato di Gujarat. Oggi la capitale politica del Gujarat è Gandhinagarh, ma Ahmedabad ne è senza dubbio la capitale storica, culturale e architettonica con grandi centri culturali, gallerie e musei, oltre ad alcune università tra le più importanti del Paese. Immersa in un ritmo di vita frenetico, Ahmedabad è caratterizzata da uno stile architettonico peculiare, frutto della sovrapposizione di più culture in epoche differenti.
Questa giornata è interamente dedicata alla scoperta della città, che visse la sua epoca d’oro che tra il XV e il XVII secolo, quando le sue seterie e le manifatture di broccati esportavano tessuti preziosi in tutta Europa. Ancora oggi Ahmedabad è celebre per la produzione di magnifici sari in seta, che qui sono chiamati saree patola. A questi variopinti tessuti è dedicato il Museo Calico, uno dei più bei musei di arte tessile al mondo. La città vecchia, protetta da una cinta muraria, ben si presta a essere esplorata passeggiando lentamente lungo vicoli e stradine. In anni recenti molti hanno iniziato a trasferirsi in abitazioni più moderne, ma gli antichi quartieri (pools) sono ancora oggi il cuore pulsante della città, punteggiato di templi di diverse religioni e fitto di case-laboratorio dove vivono e lavorano intere famiglie. È facile incontrare gli abitanti seduti sui gradini delle case, mentre lavorano l’argento e il rame, ricamano o tessono sui telai a mano. Qui, quando si abbattevano delle piante per costruire una casa, era uso costruire anche una casa per gli uccelli, nel rispetto di tutte le creature viventi. L’esplorazione di Ahmedabad include una passeggiata nella parte storica della città, la visita del Sabarmati Ashram (l’abitazione in cui visse per un lungo periodo Mahatma Gandhi) e della moschea di Sidi Saiyyed, costruita nel 1573 e diventata famosa come simbolo iconico della città per la bellezza dei suoi jali (le finestre intagliate a motivi naturalistici), considerata uno degli esempi più raffinati dello stile architettonico indo-saraceno. Vedremo inoltre la Jama Masjid, la moschea del Sultano Ahmed Shah, addossata alle mura del Bhadra Fort, e il Shreyas Folk Museum che espone un’ampia raccolta di oggetti di artigianato e di uso quotidiano di vari popoli dell’India. Concluderemo la giornata esplorando il vecchio mercato di Ahmedabad.
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Nota: L’ingresso al Museo Calico è limitato a 20 visitatori al giorno. È obbligatoria la prenotazione anticipata per la quale è richiesto l’invio della copia del passaporto almeno 120 giorni prima del giorno della visita richiesta. Qualora la visita non sia possibile sarà sostituita da altro museo.
3° GIORNO
AHMEDABAD – VADODARA – JAMBUGHODA
Partenza per Jambughoda (190 km, circa 4 ore). Lungo la strada, visitiamo Vadodara (conosciuta anche come Baroda). La città conserva nell’estensione dei suoi viali e parchi, così come nei suoi monumenti, una profonda traccia dell’influenza dei Maharaja della dinastia Gaekwar, sovrani illuminati che fondarono college e ospedali, edifici pubblici e musei. Visita del Palazzo dei Maharaja, chiamato anche “Palazzo Lakshmi Vilas”: costruito tra il 1880 e il 1890, è un monumento sorprendente di oltre 150 metri di lunghezza, che giustappone diversi stili, indiano ed europeo. Visita quindi del museo e la galleria d’arte commissionata e costruita nel 1894 da Maharaj Savaji Rao e disegnata dagli inglesi Mant e Chisholm; la galleria ospita una vasta raccolta di preziosi manufatti, dalle miniature moghul alle sculture, tessuti e oggetti provenienti da Giappone, Tibet, Nepal ed Egitto, oltre a ricche collezioni di monete di tutte le parti del mondo e di strumenti musicali indiani. Nella sezione etnografica si conservano oggetti tribali di diverse etnie locali. Al termine delle visite proseguimento per Jambughoda. Arrivo e sistemazione in albergo.
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4° GIORNO
JAMBUGHODA , LE POPOLAZIONI TRIBALI DI CHHOTA UDAIPUR
Escursione dell’intera giornata per scoprire i costumi e le tradizioni delle popolazioni tribali che abitano questa regione, i Rathwa e i Dhanka: queste popolazioni, migrate qui dall’India centrale, vivono di agricoltura e venerano le divinità Indù; i loro villaggi sono formati da tre o quattro capanne di fango ciascuno, decorate con originali pitture murali e protette con piccoli idoli di terracotta. Ogni giorno della settimana c’è un haat (il mercato settimanale) in luoghi diversi nelle aree intorno a Chhota Udepur. L’haat è un luogo di ritrovo dove incontrare i Rathwa, una delle tribù più antiche del Gujarat, che vengono dai villaggi circostanti per partecipare al mercato. I Rathwa adorano diversi dei e dee, ma soprattutto Pithora, il dio dei cereali, che essi ritraggono sui muri all’interno delle case. Questi disegni, definiti dai Rathwa una “scrittura”, ritraggono non solo la divinità, ma vari soggetti tra cui cavalli, tigri, cammelli, elefanti: essi ritengono che allontanino gli spiriti maligni. Questi semplici dipinti vengono tradizionalmente realizzati per chiedere benedizioni prima di un’occasione speciale come un matrimonio, la nascita di un bambino o una festa. La vernice viene preparata mescolando i pigmenti con latte e liquore preparato dall’albero mahuda. I pittori utilizzano una combinazione di bastoncini di bambù, cotone e stencil di legno per creare la loro arte. Questi murales sono una forma d’arte che essi tramandano da un passato lontano, come i segni tatuati sui loro volti, le danze e le canzoni. Al termine delle visite rientro a Jambughoda.
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5° GIORNO
JAMBUGHODA – LOTHAL – BHAVNAGAR
Dopo una giornata dedicata all’etnografia, oggi ci immergiamo nella storia di un passato lontanissimo. Partenza per Bhavnagar (270 km, circa 5 ore). Lungo il percorso sosta a Lothal, letteralmente la “montagna dei morti”. E’ il sito più studiato della civiltà Harappa in India: un’occasione unica per apprendere importanti notizie sulla civiltà della Valle dell’Indo, sulla sua sorprendente ascesa e la tragica caduta. La civiltà della valle dell’Indo è tra le più antiche del mondo, insieme a quelle della Mesopotamia e dell’antico Egitto, caratterizzate dallo sviluppo dell’agricoltura, dall’urbanizzazione e dall’uso della scrittura. Lo sviluppo urbano è più precoce in Egitto e Mesopotamia, ma la civiltà dell’Indo conobbe una maggiore estensione geografica. Dei più di mille siti finora individuati, più di 140 si collocano sulle rive di un corso d’acqua stagionale, che irrigava la principale zona di produzione agricola di questa cultura. La maggior parte degli altri siti si trovano lungo la valle dell’Indo o lungo i suoi affluenti, ma la diffusione arrivò verso ovest fino alla frontiera con l’Iran, a est fino a Delhi, a sud fino al Maharashtra e a nord fino all’Himalaya e persino all’Afghanistan. Visitiamo Lothal e ci lasciamo trasportare in quella che forse possiamo ritenere la più grande architettura marittima del mondo antico. Al termine della visita proseguimento per Bhavnagar, capitale del Saurashtra, sulle rive del Golfo di Cambay. Arrivo e visita del Tempio di Takhteshwar, dedicato a Shiva. Arroccato in cima a una piccola collinetta, questo tempio interamente in marmo a Bhavnagar è abbastanza alto da offrire splendide viste sulla città e sul Golfo di Cambay. Sistemazione in hotel.
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6° GIORNO
BHAVNAGAR – PALITANA – JUNAGARH
Partenza per la piccola città di Palitana (60 km: circa 1 ora e mezza), che fu una delle roccaforti della potente corrente religiosa del jainismo le cui origini risalgono a oltre 2500 anni fa. I templi sulla collina sono stati costruiti nell’arco di 960 anni, dall’XI secolo in poi. Dedichiamo la mattina alla visita. Si devono salire 3.745 gradini per salire sulla collina di Shatrunjaya, che ospita uno sbalorditivo complesso di oltre 800 templi, tutti scolpiti nel marmo, e circa settemila statue. Le alte mura che circondano i templi danno alla collina l’aspetto di una fortezza. Shatrunjaya è sede di uno dei due maggiori ordini monastici jainisti: i Vestiti di Bianco, per i quali anche le donne possono raggiungere l’illuminazione (contrapposto a quello dei Jainisti di Sravanabelgola in Karnataka, i “Vestiti d’aria”, che credono che le donne per raggiungere l’illuminazione debbano prima reincarnarsi in un uomo). Il Jainismo fu fondato circa 2500 anni fa da Vardama Mahavira, contemporaneo del Buddha, che incentrò la sua dottrina sulla non violenza, concetto molto importante anche nel Buddhismo. I Jainisti costituiscono solo l’1% circa della popolazione indiana e sono concentrati prevalentemente in Gujarat e nelle zone limitrofe. Credono nella non-violenza e sono famosi per i meravigliosi luoghi di culto dalle intricate decorazioni. L’incontro con i pellegrini che salgono sulla collina di Shatrunjaya è particolarmente suggestivo: una devozione autentica e commovente di cui osserveremo riti e cerimonie. Dopo pranzo partenza per Junagadh (230 km: 5 ore), l’antica capitale, situata ai piedi del monte Girnar. Arrivo e sistemazione in hotel.
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7° GIORNO
JUNAGARH – GONDAL – RAJKOT – MORBI
La giornata inizia con la visita, a Junagagadh, degli Editti di Ashoka, risalenti al 250 av.C, che si trovano sulla strada per le colline del Monte Girnar. Questo editto rupestre è un’enorme pietra sulla quale un’incisione in caratteri Brahmi in lingua Pali menziona la resistenza all’avidità e al sacrificio animale e moralizza anche i principi di purezza di pensiero, secolarismo nel pensiero, gentilezza e gratitudine. Quando Ashoka si convertì al Buddismo e rinunciò alla violenza, sulla strada per diventare uno dei sovrani indiani più venerati e rispettati di tutti i tempi, fece scolpire degli editti nella pietra che fece collocare in varie parti dell’India. Parlando in termini morali ed etici, non religiosi (sebbene venga menzionato il Buddha), gli editti si estendono oltre le fedi e le tradizioni. Nonostante una popolazione a maggioranza indù, l’influenza musulmana fu molto forte, come testimoniano le numerose moschee e mausolei con abbondanti ornamenti costruiti dai nababbi che regnarono per due secoli fino al 1947. Visita del mausoleo Mahabat Maqbara, irto di cupole e pinnacoli. Al termine della visita partenza per Morbi (190 km, circa 4 ore). Sosta a Gondal, un principato molto progressista durante la colonizzazione britannica, dove visitiamo il Palazzo Naulakha che si affaccia sul fiume: il suo cortile, con il colonnato e i balconi decorati, è un gioiello dell’arte del Gujarat. A Gondal c’è un’altra visita: la curiosa collezione di auto d’epoca della famiglia reale, che vanta, tra gli altri, un motore del 1910 mai usato, una Daimler del 1920, Mercedes, Cadillac, Jaguar e Chevrolet. La maggior parte delle auto sono in ottimo stato ed alcune hanno ancora le targhe originali dello stato del Gondal. Proseguimento per Rajkot: un tempo capitale dello stato del Saurashtra e in seguito quartier generale del governo britannico, è nota come la città dove il Mahatma Gandhi trascorse gli anni dell’infanzia e della prima giovinezza, poiché il padre era un funzionario della corte del sovrano locale. Visita del Museo Gandhi. Ci dirigiamo infine a Morbi. Arrivo e sistemazione in albergo.
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8° GIORNO
MORBI – BHUJ
Partenza per Bhuj (160 km, circa 5 ore). Lungo il percorso sosta nel villaggio di Ajrakpur dove potremo vedere un tradizionale sistema di stampa ottenuto usando tinture naturali e, poi, a Bhujodi, dove la comunità Vankar è specializzata nella tessitura di scialli. Raggiungiamo quindi Ajnar, un villaggio Rabari, una popolazione di pastori un tempo nomadi, che potremo forse incontrare lungo la strada per Bhuj. Entriamo nel Rann, una landa piatta, secca e deserta, incrostata di saline, che si trasforma all’epoca del monsone in un dedalo di isolotti, sui quali sorgono i villaggi. Qui non è raro incontrare popolazioni semi-nomadi quali i Rabari, che si spostano con le loro greggi di pecore e carovane di dromedari in cerca di terre fertili, i Banjara e i Mir, più stanziali ma anch’essi dediti alla pastorizia e al commercio del bestiame. Arrivo a Bhuj, il capoluogo della regione del Kutch. Ancora parzialmente circondata dalle mura, è un meraviglioso esempio di città fortificata, un labirinto di viuzze dove è piacevole perdersi ammirando le vecchie dimore addossate alle mura, dalle facciate decorate con finestre e verande di legno scolpito, e attraenti porte merlate, e gli antichi templi hindu dalle facciate coloratissime. A Bhuj si respira l’atmosfera dell’India di un tempo. Sistemazione in lodge.
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9° e 10° GIORNO
BHUJ
Al di fuori di Bhuj, c’è l’affascinante prateria di Banni, la più grande prateria naturale del subcontinente indiano e un’area socio-culturalmente unica ed ecologicamente preziosa. I Banni hanno una lunga storia di pastorizia migratoria che risale ad almeno 500 anni fa e si collega a un paesaggio geografico più ampio che includeva il Sindh in Pakistan e si estendeva persino in parti del Baluchistan e dell’Afghanistan. Avremo due intere giornate per visitare i villaggi del nord e del sud del Grande Rann of Kutch, una visita di interesse prevalentemente etnografico. Visiteremo villaggi di diverse etnie, ma che tutte condividono la passione per il ricamo. Ognuno dei gruppi tribali – Jat, Harijan, Meghawal e Mutva – che abitano queste terre è riconoscibile dai costumi tradizionali, diversi da villaggio a villaggio. Entreremo nelle loro case: capanne circolari – bunghas – dagli interni intonacati a calce e intarsiati con numerosi specchietti, poste tutte intorno a corti comuni. Le donne, molto ospitali, sono abilissime nel ricamo di tessuti e coperte, oltre che del cuoio, mentre gli uomini intarsiano il legno e lavorano l’argento e il rame: un artigianato estremamente ricco, le cui tecniche si sono trasmesse per generazioni rendendo celebre il Kutch. Ogni villaggio ha le sue specializzazioni: a Sumarsar il ricamo, a Nirona i Koli (altra minoranza etnica) realizzano bellissimi lavori di lacca e tingono le stoffe con la tecnica del roghan. La pittura rhogan prevede l’uso di una pasta densa che viene preparata facendo bollire l’olio di cartamo, ricino o lino e versandolo in acqua. Questa pasta è mescolata con pigmento color gesso e un agente legante per formare una tintura densa. La pittura sulla stoffa viene eseguita utilizzando un bastoncino o un blocco di metallo. I disegni sono geometrici e floreali, i colori sono prevalentemente rosso, blu e giallo. In città visitiamo il palazzo dell’Aina Mahal che ora funge da museo e il mercato locale. Allontanandoci, ci spostiamo verso il mare, a Mandvi per vedere il cantiere navale dove da oltre 400 anni vengono costruite enormi chiatte di legno. Sulla spiaggia sorge il Palazzo Vijay Vilas, la residenza estiva dei maharaja di Bhuj costruita nel 1920 in stile Rajput, simile a quello dei palazzi di Orchha o Datia. Nel tardo pomeriggio rientro in albergo a Bhuj.
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11° GIORNO
BHUJ – DASADA
Partenza per Dasada (270 km, circa 7 ore), un interessante percorso che attraversa il Little Rann di Kutch, dove si trova il Wild Ass Sanctuary, che prende il nome da una sottospecie di asino selvatico (Equus hemionus khur), agile ed eccezionalmente veloce, in via di estinzione. Il Rann è uno dei paesaggi più straordinari e unici nel suo genere al mondo. Si tratta di una vasta superficie secca e ininterrotta di limo scuro, incrostata di sali, che dopo le piogge si trasforma in una spettacolare zona umida costiera. Si ritiene che l’attuale deserto salino del Little Rann (deserto salino con zone umide stagionali) di Kutch fosse un mare poco profondo: può essere considerato un’area di transizione tra gli ecosistemi marini e terrestri. In questa arida e monocromatica distesa salata capita di vedere improvvise macchie di colore: sono le donne che, avvolte nei loro sari colorati, raccolgono il sale. Habitat dell’asino selvatico asiatico, la zona è anche un paradiso per gli appassionati di uccelli che qui sono davvero unici. Nel tardo pomeriggio, esploriamo alcuni dei villaggi tribali dei Rabari che vivono alla periferia del Rann. Rabari e Banjara sono le due tribù importanti della regione: mentre i Rabari, la tribù più nomade del Gujarat, migrano costantemente alla ricerca di pascoli migliori per i loro cammelli e pecore, i Banjara e altre tribù si sono stabilite qui. Arrivo a Dasada e sistemazione in albergo.
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12° GIORNO
DASADA – MODHERA – PATAN – AHMEDABAD
Dopo la colazione, partenza per Ahmedabad (220 km, circa 5 ore). E’ l’ultima tappa del nostro percorso alla scoperta del Gujarat, una tappa che, ancora una volta, ci fa scoprire un passato lontano. Sosta a Modhera, dove visitiamo il Tempio del Sole del 1026, che per certi versi ricorda quello di Konarak in Orissa: come quest’ultimo, venne progettato in modo tale che durante gli equinozi i raggi del sole nascente illuminassero, attraverso la porta principale, l’immagine di Surya, il dio del sole, posta all’interno del sancta sanctorum. Il tempio è caratterizzato da un’importante serie di sculture che decora ogni centimetro della sua superficie, con raffigurazioni di dei, fiori e animali: magnifici archi e pilastri scolpiti che competono con i templi di Konarak e Khajuraho. Proseguiamo per Patan, nel Medio Evo capitale del Gujarat, dove visitiamo il magnifico Rani kiVav, splendido pozzo a gradini dell’XI secolo fatto costruire da una regina della dinastia Solanki, oggi Patrimonio dell’Unesco. Patan è anche famosa per i suoi bellissimi sari tessuti a doppio filo con un lavoro molto complesso. Ci dirigiamo infine ad Ahmedabad. Arrivo e sistemazione in albergo.
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13° GIORNO
AHMEDABAD – ITALIA
Partenza con il volo di rientro in Italia, con arrivo nel primo pomeriggio.
PARTENZE DI GRUPPO
Quote individuali con assistenza di accompagnatore dall’Italia minimo 10 partecipanti:
PARTENZE 2024 | In camera doppia | Supplemento singola |
Dall’8 al 20 Ottobre | € 2990,00 | € 750,00 |
PARTENZE 2025 | ||
Dal 18 Febbraio al 2 Marzo | € 2990,00 | € 750,00 |
Dal 13 al 25 Marzo – in concomitanza del Kawant Festival * | € 2990,00 | € 750,00 |
Dal 7 al 19 ottobre | € 3130,00 | € 790,00 |
Dal 4 al 16 novembre – in concomitanza del Vautha Festival * | € 3130,00 | € 790,00 |
Il possesso e l’avvenuto pagamento dell’assicurazione sono requisiti necessari per l’effettuazione del viaggio. All’atto della prenotazione dovrà pertanto essere aggiunto il costo del premio assicurativo medico/bagaglio e annullamento, che è inseparabile dal pacchetto di viaggio.
LA QUOTA COMPRENDE: • Tutti i trasferimenti • Sistemazione negli hotel indicati in apertura al tour • I pasti dettagliati nel programma • Visite ed escursioni come da programma • Ingressi durante le visite guidate • Assistenza di personale locale qualificato e di guida locale parlante italiano • Assistenza di accompagnatore dall’Italia a partire da 10 partecipanti
LA QUOTA NON COMPRENDE: • Visto di ingresso in India (€ 85 circa) • Passaggi aerei e le tasse aeroportuali e di sicurezza • Eventuali supplementi di alta stagione per i servizi a terra di cui non si è a conoscenza al momento della elaborazione delle quote • Eventuali tasse locali per filmare/fotografare • Eventuale introduzione di nuove tasse governative o aumenti delle stesse e aumenti del costo dei biglietti di ingresso ai vari siti di interesse turistico, parchi o riserve naturalistiche di cui non si è a conoscenza al momento della elaborazione delle quote • Bevande, mance e quant’altro non espressamente indicato
PARTENZE INDIVIDUALI
Partenze a date libere, su richiesta, il martedì, mercoledì e venerdì
Quote individuali con assistenza di guida locale parlante italiano:
Partenze dall’1 ottobre al 20 Dicembre 2024 e dal 6 gennaio al 31 Marzo 2025
Partecipanti |
In camera doppia |
Supplemento singola |
Base 5 partecipanti | € 2620,00 | € 750,00 |
Base 3/4 partecipanti |
€ 2990,00 |
€ 750,00 |
Base 2 partecipanti |
€ 3770,00 |
€ 750,00 |
Partenze dall’1 ottobre al 20 Dicembre 2025
Partecipanti |
In camera doppia |
Supplemento singola |
Base 5 partecipanti | € 2730,00 | € 790,00 |
Base 3/4 partecipanti |
€ 3120,00 |
€ 790,00 |
Base 2 partecipanti |
€ 3940,00 |
€ 790,00 |
Il possesso e l’avvenuto pagamento dell’assicurazione sono requisiti necessari per l’effettuazione del viaggio. All’atto della prenotazione dovrà pertanto essere aggiunto il costo del premio assicurativo medico/bagaglio e annullamento, che è inseparabile dal pacchetto di viaggio.
LA QUOTA COMPRENDE: • Tutti i trasferimenti • Sistemazione negli hotel indicati in apertura al tour • I pasti dettagliati nel programma • Visite ed escursioni come da programma • Ingressi durante le visite guidate • Assistenza di personale locale qualificato e di guida locale parlante italiano
LA QUOTA NON COMPRENDE: • I passaggi aerei internazionali, le tasse aeroportuali • Visto di ingresso in India (Euro 55,00 circa) • Eventuali supplementi di alta stagione per i servizi a terra di cui non si è a conoscenza al momento della elaborazione delle quote • Eventuali tasse locali per filmare/fotografare • Eventuale introduzione di nuove tasse governative o aumenti delle stesse e aumenti del costo dei biglietti di ingresso ai vari siti di interesse turistico, parchi o riserve naturalistiche di cui non si è a conoscenza al momento della elaborazione delle quote • Bevande, mance e quant’altro non espressamente indicato.