Dettagli Viaggio/TourQuesto viaggio prevede le seguenti partenze di gruppo: Partenze individuali a date libere Durata 15 giorniUn Viaggio per gli appassionati di archeologia ma non solo, l’itinerario è uno spaccato del mondo indigeno degli altopiani, con il colore e il folclore, e dei più interessanti siti archeologici maya, con una puntata a Copán, in Honduras. GLI ALBERGHI MEZZI DI TRASPORTO: Auto, minibus o pullman privati a seconda del numero di partecipanti, con aria condizionata. DA SAPERE: Itinerario esclusivo, con un intenso programma di visite, alla scoperta di un Guatemala inedito che, rispetto ai consueti percorsi, si arricchisce di interessanti tappe poco frequentate come il Triangolo Ixil e i monti Cuchumatanes dove la cultura maya è particolarmente ricca. Tra scenari bellissimi come il Rio Dulce, il viaggio è un’immersione nell’ambiente tropicale e nel colore dei mercati e delle tradizioni: attraverso le misteriose pagine della civiltà Maya, quelle tormentate della successiva conquista spagnola e quelle più recenti, scopriremo un Paese antico, una terra magica sospesa nel tempo. QUANDO PARTIRE: Viaggio effettuabile tutto l’anno, il periodo più indicato (cambiamenti climatici permettendo) va da metà novembre ad aprile, in corrispondenza con la stagione secca. Tipicamente tropicale, il clima è mitigato dall’altitudine nelle terre dell’altopiano che presentano temperature piacevoli di giorno, fresche e talvolta fredde di notte. La regione del Petén è invece caratterizzata da temperature più elevate e da una più alta percentuale di umidità. Il periodo da maggio ad ottobre coincide con la stagione delle piogge, che si manifesta, quasi quotidianamente, con scrosci improvvisi e torrenziali. In questo viaggio IL PATRIMONIO UNESCO |
GUATEMALA – I MAYA DI IERI E DI OGGI
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In Guatemala, piccolo Paese capace di una dolcezza struggente ma anche di forti contrasti, abbiamo l’opportunità di scoprire oltre gli stereotipi un mondo maya ancora nascosto tra le ombre della selva tropicale del Petèn. A Tikal, una delle città-stato più potenti, piramidi quasi verticali si alzano ancora sul verde smeraldo della foresta pluviale, ma è soprattutto nei siti minori che si respira un’archeologia ancora in divenire che ci riporta ai tempi eroici della scoperta, testimoniati dalle descrizioni di John Stephens e dalle superbe illustrazioni di Frederick Catherwood. Visitando i siti celati nella selva lungo il Rio Pasiòn, da Aguateca a Ceibal, al lago di Yaxhà, dove un’isoletta nasconde un sito maya, si vivono emozioni ineguagliabili. In un’altra potente città-stato poco oltre il confine con l’Honduras, la leggendaria Copàn, celebre per le sue raffinatissime stele, gli archeologi negli ultimi anni hanno scoperto un’intera necropoli reale nascosta dentro una piramide. Per incontrare i Maya di oggi basta invece risalire le Tierras Altas oltre Chichicastenango, villaggio-mercato icona del Guatemala, sullo sfondo di una “cintura di fuoco” di grandi vulcani che permea profondamente il paesaggio e l’anima guatemalteca, modellando paesaggi che cambiano a ogni curva della strada e rivelando colorate chiese che spezzano il giallo acceso delle milpas, i campi di mais dei Maya. Nelle vallate dove gli sciamani bruciano ancora il copàl davanti alle grotte che segnano il confine con il temuto “Inframundo”, il mondo sotterraneo, invocando la protezione sul prossimo raccolto, osserviamo gli stessi gesti con cui un tempo i sacerdoti celebravano i loro riti sulle antiche piramidi. Attraversati gli spettacolari scenari montuosi del Triangolo Ixil, raggiunto il mercato di Quetzaltenango e toccato il lago Atitlàn, considerato uno dei più belli del mondo, l’itinerario si conclude nello struggente scenario barocco di Antigua, l’antica capitale coloniale.
1° GIORNO
ITALIA – CITTÀ DEL GUATEMALA
Partenza con volo di linea per Città del Guatemala, via Madrid. Arrivo, trasferimento e sistemazione in hotel. Pernottamento.
2° GIORNO
CITTÀ DEL GUATEMALA – flores – Parco Nazionale di Tikal
Al mattino molto presto trasferimento in aeroporto e partenza con il volo per Flores (45 minuti circa), la suggestiva capitale del Petén su una piccola isola al centro del lago Peten-Itzà. Da qui trasferimento al vicino Parco Nazionale di Tikal, esteso su oltre 570 km quadrati. Tikal, abitata durante il periodo tardo-classico Maya dal 600 a.C. all’anno 869 d.C., è la più estesa città maya e uno dei più importanti siti archeologici del Mundo maya, Patrimonio dell’Umanità UNESCO. È il miracolo di Tikal dove il sole del mattino materializza ogni giorno questo sogno perso in mezzo alla selva di ripide piramidi che riemergono dalla nebbia della notte, scalinate coperte di muschio, porte che rivelano oscure sale di palazzi. È l’antico regno di grandi sovrani come Ah-Cacau, il “Signore del cioccolato”, che eressero gigantesche piazze monumentali circondate da alti templi intonacati a stucco e dipinti di rosso. Non c’è nulla come Tikal dove le ripide scalinate delle piramidi, tramite fra il mondo degli uomini e quello degli dèi, si perdono verso la cupola verde della selva tra cui si aggirano rumorose tribù di scimmie ragno. Ancora più in alto talvolta scivola nell’aria un miraggio verde nel verde, un raro quetzal, l’uccello sacro da cui i Maya ricavavano le splendide piume per le acconciature, così prezioso che spesso gli alberi su cui nidificava venivano lasciati in eredità. Poi improvviso come era apparso, il quetzal scompare lasciando la sensazione un po’ inquietante di qualcosa di cui nessuno potrà mai appropriarsi completamente. Il cuore di Tikal è la Grande Plaza, una teatrale spianata cerimoniale fiancheggiata da due ripide piramidi, il Tempio 1 e il Tempio 2, per poi proseguire in un chiaroscuro di verde e di luci, dal complesso del Mondo Perduto alla Piramide Quattro, una delle più alte dell’intero universo maya. Dalla sua sommità, un vero e proprio elicottero di pietra, la vista spazia sull’intero sito archeologico con le cime dei monumenti che emergono da un mare di vegetazione, come in una famosa sequenza di “Guerre Stellari”, restituendo il senso di grandezza perduta di uno dei più importanti centri politici e religiosi del Mundo maya. Al termine delle visite, trasferimento e sistemazione in hotel. Mezza pensione che include la colazione al sacco e la cena.
3° giorno
FLORES –CEIBAL – NAVIGAZIONE SUL RIO DE LA PASION – laguna di Petexbatun
Trasferimento al sito archeologico di Ceibal, “il luogo dove crescono molti alberi di ceiba”, l’albero sacro dei Maya. Ceibal è uno dei più importanti siti maya del Guatemala lungo le rive del Rio Pasiòn con tre gruppi di strutture monumentali che includono piazze, monumenti e residenze per la classe alta. Immerso nella selva del Petén, il sito è famoso per le sue sculture che risalgono al Periodo Classico, una galleria d’arte maya a cielo aperto per via di una sessantina di maestose stele conservate perfettamente grazie alla durezza di una pietra che ha resistito a secoli di piogge tropicali, cadute di alberi e al proliferare delle radici. Da non perdere anche un’insolita piattaforma rotonda di pietra in una radura della selva, probabilmente usata a scopi cerimoniali. Nel pomeriggio proseguimento in barca lungo il Rio Pasiòn, dove con un po’ di fortuna si possono ammirare alligatori e scimmie ragno, fino alla laguna di Petexbatun con il suo ricco ecosistema in cui convivono numerose specie di uccelli. Sistemazione in lodge. Mezza pensione che include la cena.
4° giorno
Petexbatun – Aguateca – Flores – laguna di Yaxhà – Topoxté
Dal lodge, su una piccola penisola trasformata dai Maya in un’isola per ragioni difensive, che oggi è un sito archeologico ancora in corso di studio, si raggiunge in pochi minuti di barca il grande sito di Aguateca, appollaiato su una collina all’estremo sud della laguna di Petexbatun e protetto da una barriera naturale rafforzata con un muro difensivo dai Maya. Distrutta definitivamente intorno al 790 d.C., come testimonia il ritrovamento di molti scheletri e punte di frecce, la città consiste di due gruppi monumentali collegati da una strada, il Palacio dove viveva il sovrano di Aguateca e la grande Plaza. Dall’alto del Mirador si ha un’ampia vista sul labirinto d’acqua e di vegetazione che circonda la città. Ritorno a Flores e proseguimento per la solitaria laguna su cui si affaccia il sito archeologico di Yaxshà, “acqua verde” in lingua maya. Secondo un’antica leggenda sarebbe il luogo dove una principessa si sarebbe sepolta viva per sfuggire ai Conquistadores e riapparirebbe solo durante le notti più oscure, come una luce che corre veloce verso un’isoletta dove la cupola degli alberi nasconde la minuscola acropoli di Topoxté, una romantica “piccola Tikal” che appare, improvvisa come una visione, tra grovigli di radici. Pernottamento in lodge sulle rive della laguna di Yaxshà, una sistemazione semplice ma con il fascino di un luogo magico, soprattutto quando la notte cade sul lago, nel sottofondo dei suoni della selva. Pensione completa.
5° giorno
Topoxté – Rio Dulce – Caraibi e Livingston
Dalle pietre dei Maya ai colori del Caribe, universi apparentemente lontanissimi ma per passare da uno all’altro basta raggiungere il lago Izabal e salire su una lancia che si infila tra le anse di un fiume dal nome sognante dove i delfini saltano indisturbati: è il rio Dulce che scivola nel Caribe, oltre una impenetrabile muraglia verde dove anche i villaggi hanno nomi da favola, Vuelvemujer, “ritornadonna”, o Monte de Oro. Dietro l’ultima parete di roccia a picco sulle pigre anse del fiume appare improvvisa Livingston, poche case e un paio di imbarcaderi, una sperduta Macondo nera abitata dai Garifunas, discendenti di schiavi africani e autoctoni delle Antille fuggiti dalle piantagioni di canna da zucchero per nascondersi in questo strano mondo ispido d’acqua e mangrovie. Un porto dei sogni perduti a cui si arriva ancora oggi solo in barca, perché così hanno voluto da sempre Changò, Ochum e Obatalà, gli dèi ancestrali dei Garifunas. Qui, tra il fiume e il mare, hanno costruito il loro selvatico “paraiso perdido” dove sorridenti signore inalberano strepitosi cappellini a fiori e tutti, commercianti maya, vecchi marinai cinesi e anziani musicisti che sognano Cuba, vivono aspettando il colpo di fortuna che cambierà la vita. Il legame incancellabile con le radici africane sepolte nel profondo dell’anima a Livingston è qualcosa che si sente nell’aria, quasi impalpabile ma che ogni tanto si materializza improvviso. Sistemazione in hotel. Mezza pensione che include la cena.
6° giorno
Livingston – Quiriguà – Copán (Honduras)
Partenza per la visita del sito archeologico di Quiriguà, Ek’Nab, “il lago nero” in lingua maya, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO per la raffinatezza delle sue grandi stele alte più di 10 metri, sentinelle di pietra realizzate tra il 550 e il 750 d.C., soprattutto durante il regno di Cauac Sky, “Cielo a due zampe”, per celebrare la vittoria sul potente signore della vicina Copán, Uaxaclajuun Ub’aah K’awiil, catturato e decapitato proprio a Quiriguà che diventò una potente capitale del Mundo maya. Un cambiamento di status testimoniato proprio dalla ricchezza e dalla raffinatezza di stele particolarmente grandi e insolitamente tridimensionali con un ricco universo antropomorfo di principi, dèi e animali mitologici, rane, giaguari, serpenti e tartarughe, completato dall’affascinante visione maya del mondo raccontata nella Stele C. Sono il lascito al mondo di un sito rimasto sconosciuto fino al 1840 quando Quiriguà fu raggiunta dall’esploratore e archeologo John Stephens che insieme all’illustratore Frederick Catherwood riscoprì la civiltà Maya dimenticata da secoli, o considerata da alcuni fantasiosi esploratori la prova dell’arrivo degli antichi Egiziani nel continente americano. Proprio Quiriguà è il primo sito maya scoperto da Stephens e Catherwood, come raccontano in “Incidents of Travel in Central America, Chiapas, and Yucatan”, un libro cult considerato uno dei più avvincenti di tutta la storia dell’archeologia. Il segreto della bellezza delle stele di Quiriguà però è nascosto poco oltre il confine con l’Honduras, nel sito archeologico di Copán, famoso per l’abilità dei suoi scultori che avevano trasmesso a Quiriguà il loro sapere. Arrivo e sistemazione in hotel. Mezza pensione che include la cena.
7° giorno
Copán – CITTÀ DEL GUATEMALA
Copán, una delle più importanti città-stato maya nel vicino Honduras, è chiamata la “Firenze dei Maya” per la raffinatezza delle grandi stele in pietra che riproducono principi e sacerdoti. Avvolti per secoli dall’abbraccio mortale della selva, i suoi monumenti sono stati tra i primi, di una civiltà di cui si era perso anche il ricordo, a essere riscoperti da John Stephens e Frederick Katherwood nel 1840. Da allora gli archeologi non si sono più fermati e Copán, Patrimonio dell’Umanità dal 1980, negli ultimi anni è stata teatro di nuove scoperte archeologiche che hanno iniziato a svelare i segreti nascosti sotto piramidi che fino a poco tempo fa erano considerate solo piene di pietre. A Copán tutto questo si materializza in un salto temporale che si attraversa con un brusco passaggio dalla luce accecante del sole alla penombra un po’ gelida di uno stretto tunnel scavato dagli archeologi sotto il Tempio 16, il più importante della città. Una galleria che ha permesso di squarciare un po’ del mistero che avvolgeva la nascita della città, gettando uno sguardo indiscreto sui segreti dei re che hanno fondato Copán. Protetti da una piccola vetrata compaiono gli inquietanti mascheroni in stucco che adornano le facciate del tempio sotterraneo di Rosalila e che un tempo potevano essere visti solo da pochi iniziati. Una straordinaria scoperta archeologica perché questo tempio, radice simbolica del potere dei re, era talmente sacro da essere letteralmente incapsulato all’interno di quello successivo. La famosa Scalinata dei Geroglifici, più un rompicapo che un tempio, è il più lungo testo conosciuto lasciatoci in eredità dalla civiltà Maya, probabilmente un albero genealogico della dinastia, che però è stata ritrovata crollata. Gli archeologi l’hanno ricostruita, ma nessuno fino a oggi è stato in grado di rimettere esattamente a posto ognuno dei pezzi. Al termine delle visite, partenza per Città del Guatemala. Arrivo e sistemazione in hotel. Mezza pensione che include la cena.
8° giorno
CITTÀ DEL GUATEMALA – LAGO ATITLÀN – HUEHUETENANGO
Chiunque raggiunge il lago Atitlàn pensa di essere arrivato al paradiso, davanti al “lago più bello del mondo” secondo lo scrittore inglese Aldous Huxley, un’esplosione cromatica dove le milpas, i piccoli campi di mais dei Maya regalano sfumature dal verde al giallo, in un paesaggio di colline che circondano uno specchio mobile di acque che cambiano colore con il passare delle ore sullo sfondo di una skyline di geometriche piramidi color cenere, tre grandi vulcani perennemente avvolti da pennacchi di placide nuvole che sovrastano microscopici villaggi sgranati lungo il lago. Un luogo amato per secoli da qualsiasi viaggiatore si sia spinto qui affascinato dalla sopravvivenza di una cultura Maya su cui regna ancora Maximòn, “santo” protettore de los de abajo, i poveracci, un ambiguo incrocio tra Giuda, un dio maya e il conquistador Pedro de Alvarado, che ha sempre un po’ puzzato d’eresia agli occhi sospettosi della chiesa cattolica. Cacciato da tutte le chiese del circondario, ne ha guadagnato in prestigio agli occhi degli indios, che lo hanno subito adottato e si premurano di tenergli sempre acceso un grande sigaro, suo inseparabile attributo. Di Maximòn ce ne sono tre in Guatemala, e il più famoso è proprio in un villaggio sul lago, Santiago Atitlàn, che però ormai si è trasformato in un’attrazione turistica per i turisti che svernano nel villaggio di Panjachel, un’antica mecca per hippie ribattezzata Gringotenango. In lancia raggiungiamo il villaggio maya di San Juan la Laguna, famoso per l’abilità delle sue tessitrici che ogni giorno ricreano il mondo con i loro telai e i colori dei loro huipiles, le camicette ricamate su cui le donne maya raccontano dèi e animali immersi in un universo di colori, almeno venticinque secondo la tradizione. Partenza per Huehuetenango. Arrivo e sistemazione in hotel. Mezza pensione che include la cena.
9° giorno
HUEHUETENANGO – IL MERCATO DI TODOS SANTOS CUCHUMATAN – CHICHICASTENANGO
Partenza per il mercato del villaggio maya di Todos Santos Cuchumatan, nel cuore di un altipiano isolato e dominato dai monti Cuchumatanes, che attrae gli abitanti di sei villaggi e una sessantina di comunità che scambiano qui i loro prodotti agricoli. Todos Santos è anche famoso per il sincretismo della sua popolazione che appartiene alla cultura maya Mam, e non è infrequente incontrare ancora oggi persone che indossano i coloratissimi costumi tradizionali locali, huipiles porpora e blu per le donne e pantaloni a strisce rosse e bianche per gli uomini, il tutto completato da una sorta di collare rosa intorno al collo. Sulla via del ritorno verso Quetzaltenango, Xela per i locali, la chiesa naif di San Andrés Xecul, un villaggio rannicchiato ai piedi di una collina, è un’esplosione sensoriale di colori con la sua facciata giallo squillante dipinta a smalto e popolata di santi, angeli, madonne e leoni di Spagna, frutto di una fantasia galoppante e di una travolgente fusione di motivi indigeni e barocco coloniale spagnolo. Alla sera si raggiunge Chichicastenango dove potremo osservare la preparazione del più celebre mercato maya del Guatemala che si svolge il giorno successivo, in un’atmosfera irreale di candele e famiglie che dormono avvolte dalle coperte. Sistemazione in hotel. Mezza pensione che include la cena.
10° giorno
IL MERCATO DI CHICHICASTENANGO – QUETZALTENANGO
Isolata tra ripide valli boscose e montagne che chiudono l’orizzonte, e sembrano isolare anche dal tempo Chichicastenango, “Chichi” per gli aficionados, è la porta di ingresso a un Mundo maya ancora vivo sugli altipiani del Guatemala. Un villaggio-mercato icona del Guatemala maya, di strade acciottolate spesso avvolte dalla nebbia, dove gli ultimi sciamani maya convivono in uno spericolato sincretismo con la tradizione cattolica sulle scalinate della candida chiesa di Santo Tomàs perennemente avvolte dal fumo delle candele e impregnate del profumo del copàl, l’incenso dei Maya che ondeggia da poveri incensieri agitati ininterrottamente dai fedeli. Due volte alla settimana, nei giorni di mercato, i parcheggi si riempiono all’inverosimile di ogni inimmaginabile mezzo di trasporto e gli autobus scaricano in questa capitale del sincretismo folle di turisti, però anche qui basta superare la barriera di paccottiglia per turisti e puntare verso il centro della piazza vicino alla fontana per scoprire un brusio discreto di trattative a bassa voce che annuncia il mercato frequentato ancora dai Maya che arrivano dai vicini villaggi. Un mondo “altro” che a Chichicastenango ha resistito per secoli come testimonia il ritrovamento da parte di un prete spagnolo nel 1702 di una rara copia del Popol Vuh, una Bibbia precolombiana che racconta l’affascinante creazione del mondo secondo la cosmogonia maya. Al termine della visita, partenza per Quetzaltenango dove il tempo sembra essersi fermato al tempo in cui i latifondisti locali, seduti su montagne di sacchi di caffè, sognavano di diventare indipendenti. Sistemazione in hotel. Mezza pensione che include la cena.
11° giorno
QUETZALTENANGO – ZUNIL – NEBAJ
La regione di Quetzaltenango racchiude paesaggi considerati tra i più spettacolari del Guatemala che creano scenari inaspettati a ogni curva della strada: è il cuore del mondo maya dove i Maya mostrano la loro cultura – queste montagne contano almeno una dozzina di lingue indigene -, feste e tradizioni; un vero e proprio paradiso anche per chi ama i mercati, uno ogni giorno della settimana, basta scegliere tra colori e profumi che risucchiano inesorabilmente chiunque sfiori questi magma umani in perenne movimento. Zunil è un tradizionale villaggio maya Quiché in una vallata verdeggiante e circondata dalle montagne, dominato da una grande chiesa coloniale, che però non è bastata a sradicare la profonda cultura maya tradizionale, visibile nel coloratissimo cimitero dove spesso il silenzio è rotto dal salmodiare delle donne che puliscono le tombe in preparazione di qualche festa. Sulla montagna gli antichi dèi maya continuano imperturbabili a guidare il destino di uomini e cose, come unica concessione ai nuovi tempi hanno dovuto assumere sembianze e abitudini di santi cattolici, spesso però non hanno neanche cambiato casa e continuano a vivere nelle grotte che si riconoscono da lontano, dal fumo che si alza dai quemadores, grumi di rocce nere affumicate dalle candele di generazioni di fedeli e sciamani in cerca di certezze o di aiuto. Al termine della visita partenza per Nebaj, nel nord-ovest del Guatemala, adagiata a 2000 metri di altezza in una valle lussureggiante tra verdi montagne. Arrivo e sistemazione in hotel. Mezza pensione che include la cena.
12° giorno
NEBAJ E LA REGIONE IXIL, LE MONTAGNE DEI MAYA – ANTIGUA
Tra spettacolari scenari di montagne si annidano comunità dove la cultura maya è ancora particolarmente profonda: chi si spinge fino a Nebaj e Chajul, nel Triangolo Ixil, dal nome della lingua maya parlata nella zona, trova villaggi in cui feste e costumi tipici sono ancora vivi, abitati da agricoltori che spesso parlano solo la lingua maya locale, in un ambiente naturale che è un paradiso per trekking e passeggiate. Santa Maria de Nebaj, il villaggio più grande immerso nel verde smeraldo di una valle circondata da aspre montagne, è famoso per il costume tradizionale delle donne, considerato tra i più belli di tutto il mondo maya con i suoi pon-pon multicolori, e per il suo vivace mercato locale. Chajul è invece il villaggio più tradizionale con la sua piazza dominata da una massiccia chiesa bianca e costumi diversi da quelli degli altri villaggi, soprattutto quelli femminili con huipiles turchesi, rossi e verdi, gonne rosse e scialli blu. Lungo la strada di ritorno a Huehuetenango visita del Santuario de la Virgen de la Candelaria di Chiantla. Nel pomeriggio proseguimento per Antigua Guatemala, un romantico scenario teatrale a cielo aperto di sensuali facciate barocche e cupole squarciate, inquadrato da grandi coni scuri che sigillano l’orizzonte. Sono i vulcani di Antigua, una cintura di fuoco che ha pietrificato per sempre in un labirinto di pietra l’antica Santiago de los Caballeros. Arrivo e sistemazione in hotel. Mezza pensione che include la cena.
13° giorno
Antigua – Città del Guatemala
“…Sentendosi qui uno isolato dal mondo e vicino al cielo…” scriveva il cronista della colonia Diego Iñiguez. Ha sempre sedotto tutti Antigua, a partire dai conquistadores che non badavano a spese nell’affibbiare nomi così lunghi da sembrare titoli nobiliari. L’avevano battezzata Muy Noble y Muy Leal Ciudad de Santiago de los Caballeros, tanto per far capire ai Maya chi comandava, senza fare i conti con i vulcani che nel 1773, dopo una serie di terremoti inesorabili come lame di rasoio, li avevano definitivamente convinti a traslocare la capitale a Città del Guatemala. Arroganti capitani, vescovi dall’oscura sensualità, avventurieri, austere monache e poveracci se ne sono andati per sempre, ma è rimasta la magia che pervade ogni angolo, come il suono della marimba che addolcisce l’aria facendo scivolare tra i fregi giallo canarino dell’antica chiesa della Merced una vecchia canzone in cui le ombre multicolori delle case diventano giardini. Antigua è un salto repentino nel XVI secolo, dalla cattedrale di cui è sopravvissuta solo la facciata, con una cupola squarciata che finisce direttamente nel cielo, all’antica università di San Marcos, la terza del Nuevo Mundo fondata nel 1676. In Plaza Mayor la severa facciata dell’Ayuntamiento, il municipio, ostenta tozze colonne costruite dopo terremoti seriali che hanno ridotto il Convento di Santa Clara a una facciata popolata da svolazzanti angeloni, custodi di un melanconico giardino scandito da capitelli spezzati. A pochi isolati di distanza le celle del Convento de las Capuchinas si aprono su un microscopico anfiteatro di pietra scura da cui emergono gli immancabili vulcani. Per scoprire l’anima di Antigua bisogna avventurarsi dietro porticine anonime che si aprono inattese nel palcoscenico barocco della città, perdendosi in patios che emanano uno charme straordinario. Antigua sa assorbire tutti, dai gringos che si iscrivono ai corsi di spagnolo, il più puro d’America dicono, agli sfaccendati che alla sera sciamano nel Parque Central per ascoltare qualche orchestrina. Li seduce con i suoi caffè che trasudano nostalgia europea, i ristoranti aperti su patios addolciti da grandi fontane, le librerie che celano piccoli tesori e le botteghe su cui si affastella la follia colorata dell’artigianato guatemalteco. I Panzas Verdes, le antiche famiglie locali chiamate ironicamente così nel resto del paese per la loro sfrenata passione per gli avocados, invece si ritrovano spesso a pregare davanti al tremolio di candele della chiesa di San Francisco, ringraziando di qualche favore l’Hermano Pedro, un francescano che da queste parti aveva il miracolo facile. D’altronde a miracoli e leggende hanno fatto l’abitudine in questa “ciudad de los misterios”, dove ogni angolo di strada racconta storie fantastiche. Al termine delle visite partenza per Città del Guatemala. Arrivo e sistemazione in hotel. Mezza pensione che include la cena.
14° GIORNO
CITTA’ DEL GUATEMALA – ITALIA
Prima colazione. Trasferimento in aeroporto e partenza con il volo di rientro in Italia, via Madrid.
15° giorno
ITALIA
Arrivo in Italia.
Partenze di gruppo
Quote individuali minimo 8 partecipanti con accompagnatore dall’Italia o specialista:
PARTENZE 2024 | In doppia |
Supplemento |
Dal 7 al 21 ottobre (*) | € 6460,00 | € 560,00 |
Il possesso e l’avvenuto pagamento dell’assicurazione sono requisiti necessari per l’effettuazione del viaggio. All’atto della prenotazione dovrà pertanto essere aggiunto il costo del premio assicurativo medico/bagaglio e annullamento, che è inseparabile dal pacchetto di viaggio.
(*) Date e quote soggette a riconferma. Rivolgersi ai nostri uffici.
LA QUOTA COMPRENDE● I passaggi aerei internazionali con voli di linea Iberia da/per Milano (classe di prenotazione speciale di gruppo) e il volo interno (classe Y), 23 kg di franchigia bagaglio ● I trasferimenti con minibus o bus a seconda del numero di partecipanti ● Sistemazione negli alberghi indicati in apertura al tour ● I pasti dettagliati nel programma ● Visite ed escursioni come da programma ● Ingressi durante le visite guidate ● Assistenza di guida archeologa specializzata e di accompagnatore dall’Italia con minimo 8 partecipanti
LA QUOTA NON COMPRENDE ● Le tasse aeroportuali e di sicurezza (Euro 380 circa) e le tasse aeroportuali pagabili unicamente in loco ● Eventuale introduzione di nuove tasse governative o aumenti delle stesse e aumenti del costo dei biglietti di ingresso ai vari siti di interesse turistico, parchi o riserve naturalistiche di cui non si è a conoscenza al momento della elaborazione delle quote ● Bevande, mance e quant’altro non espressamente indicato
NOTA BENE SUGLI HOTEL PER I VIAGGI DI GRUPPO: Informiamo che in talune destinazioni con scarsa capacità ricettiva, le sistemazioni potrebbero essere previste in piccole strutture che non hanno camere tutte uguali e della stessa categoria. In questi casi, l’assegnazione verrà effettuata tenendo conto della data di prenotazione.
Partenze per individuali
Partenza ogni mercoledì e sabato dall’Italia
Con assistenza di guida archeologa specializzata:
PARTECIPANTI |
In doppia |
Supplemento |
Base 6/7 partecipanti |
€ 4400,00 |
€ 560,00 |
Base 4/5 partecipanti |
€ 4940,00 |
€ 560,00 |
Base 3 partecipanti |
€ 5645,00 |
€ 560,00 |
Base 2 partecipanti |
€ 7000,00 |
€ 560,00 |
Il possesso e l’avvenuto pagamento dell’assicurazione sono requisiti necessari per l’effettuazione del viaggio. All’atto della prenotazione dovrà pertanto essere aggiunto il costo del premio assicurativo medico/bagaglio e annullamento, che è inseparabile dal pacchetto di viaggio.
La quota comprende: ● Il volo interno (classe Y), 23 kg di franchigia bagaglio ● I trasferimenti con vetture o bus a seconda del numero di partecipanti ● Sistemazione negli alberghi indicati in apertura al tour ● I pasti dettagliati nel programma ● Visite ed escursioni come da programma ● Ingressi durante le visite guidate ● Assistenza di guida archeologa specializzata per tutta la durata del tour
La quota non comprende: ● I voli intercontinentali e le tasse aeroportuali ● Le tasse aeroportuali pagabili unicamente in loco ● Eventuale introduzione di nuove tasse governative o aumenti delle stesse e aumenti del costo dei biglietti di ingresso ai vari siti di interesse turistico, parchi o riserve naturalistiche di cui non si è a conoscenza al momento della elaborazione delle quote ● Bevande, mance e quant’altro non espressamente indicato
Nota bene: ● Il tour sarà effettuato con l’assistenza di una guida archeologica specializzata, non di un archeologo